UNA TESTIMONIANZA LETTERARIA: ANNA ACHMATOVA
La celebre poetessa russa Anna Andreevna Gorenko (1889-1966), conosciuta con lo pseudonimo di Anna Achmatova, incontra Modigliani a Parigi nel 1910, durante il suo viaggio di nozze. Donna dall’animo sensibile, delicato e romantico, è per questo – e non soltanto – oggetto di diverse passioni letterarie e amorose, un po’ come Lou Salomé, Anna Mahler o Sibilla Aleramo.
Modigliani vede in lei uno spiraglio di luce, sottile ma forte; un’amica preziosa a cui confidare i suoi più celati pensieri: << Lo colpiva in me, più di ogni altra cosa, la capacità di indovinare i pensieri, di vedere i sogni altrui, e le altrui piccolezze>>.
Il loro rapporto si nutre di colori e parole – poesie, lettere e lunghe passeggiate ai giardini del Luxembourg, sotto la pioggia o sotto la luna della vecchia Parigi: “Fu lui a farmi conoscere la vera Parigi. […] Modigliani amava errare di notte per Parigi e spesso, ascoltando i suoi passi nel silenzio assonnato della via, mi avvicinavo alla finestra e, attraverso la gelosia, seguivo la sua ombra, che indugiava sotto le mie finestre. […] Quando c’era la pioggia (come spesso a Parigi), Modigliani camminava con un enorme ombrello nero molto vecchio. Talvolta sedevamo sotto questo ombrello su una panchina del giardino del Luxembourg, pioveva, una calda pioggia estiva, vicino sonnecchiava l’antico palazzo “à l’italienne”, e noi due a voci recitavano Verlaine, che tanto amavamo e sapevamo a memoria, felici di ricordare le stesse poesie.”
Marina
L’oceano sonoro
Palpita sotto l’occhio
Della luna in lutto
E palpita ancora,
Mentre un lampo
Vivido e sinistro
Fende il cielo di bistro
D’un lungo zigzag luminoso,
E che ogni onda
In salti convulsi
Lungo tutta la scogliera
Va, si ritira, brilla e risuona.
E nel firmamento,
Dove erra l’uragano,
Ruggisce il tuono
Formidabilmente.
Paul Verlaine
Anna racconta dell’incontro con Modigliani molto tempo dopo, nel 1958, quand’egli diventa, finalmente, un pittore famoso. Talvolta le sue sono parole che odorano di nostalgia, mélancolie e idealizzazione: <>. Un rapporto vissuto appieno, tra l’amore e la contemplazione, tra il silenzio e la riflessione: è infatti con Anna che Amedeo condivide le visite ai musei: <>.
Ma ciò che l’animo poetico della Achmatova riesce a intuire più d’ogni altra cosa nella personalità di Modigliani è la “diversità” che spesso aveva il sapore dell’alienazione. Quel modo di guardare la vita da un punto di vista alto, autentico e soprattutto lontano: << E tutto il divino scintillava in Modigliani solo attraverso una tenebra. Era diverso, del tutto diverso da chiunque al mondo. La sua voce mi è ancora in qualche modo nella memoria. Lo conobbi che era povero, tanto che non si sapeva come facesse a vivere; come artista non aveva riconoscimento alcuno. […] Mi stupiva che Modigliani considerasse bella una persona notoriamente brutta e insistesse su ciò; pensavo che egli certo vedesse le cose diversamente da noi>>.
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